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Südtiroler Privatvermieter
Una panchina in legno su un prato fiorito con vista sulla valle e sulle montagne circostanti.
Storie da ogni angolo dell’Alto Adige
Quanto bene conoscete l’Alto Adige? Le tradizioni, la storia e gli usi e costumi di ogni sua valle? Se a queste domande scuotete la testa, allora siete finiti sulla pagina giusta. In questo blog vogliamo condividere con voi esperienze, eventi e particolarità del nostro amato territorio, i punti panoramici più belli da cui ammirare il tramonto, le migliori ricette di ogni singola valle (le calorie non si contano!) e le attività più entusiasmanti. E molto, molto di più. Partite per un viaggio virtuale attraverso l’Alto Adige!
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Oggi facciamo un viaggio nel passato, fino a oltre 2.000 anni fa. Allora gli abitanti dell’odierno Alto Adige vivevano nell’età del bronzo. Non c’era ancora scrittura, non c’erano documenti, non c’era „storia“. Era un’epoca prima della storia, un’epoca preistorica. 

Una storia senza storia?

E tuttavia esistono notizie sugli avvenimenti di allora, codificate e addensate nei racconti tramandati oralmente. I destini di singole persone sono divenuti archetipi. Allora importava la lezione che la comunità poteva trarre dai singoli destini, e non la glorificazione di singoli personaggi. Nel secolo scorso si iniziò a comprendere l’importanza delle storie tramandate di bocca in bocca, ad annotarle e ordinarle, nel tentativo di trasformare le saghe delle Dolomiti in una storia classica.

Il messaggio delle saghe

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Il costume tradizionale della Val Gardena
Foto: Istituto culturale ladino Micurà de Rü

Quali sono gli elementi che uno storico può trarre dalle saghe dolomitiche? Esisteva un popolo pacifico, ad impronta matriarcale. C’erano terreni fertili dove ora giacciono campi di pietra. I racconti parlano di una vita vissuta in armonia con la natura, finché giunsero popoli estranei in cerca di spazio vitale. Sconvolgevano i vecchi usi e costumi. Si parla forse dei romani e in modo particolare di Druso, quando nell’anno 15 a.C. si stazionò là dove oggi sorge Bolzano per conquistare il mondo. I conquistatori diedero alla nuova provincia il nome Rezia, ispirandosi al popolo che ci viveva.

Cosa ne dicono gli storici

Delle origini dei reti si suppone molto, poco è scientificamente supportato, qualcosa si deduce dai ritrovamenti e dai nomi tramandati dei terreni. Dicono si trattava di tribù celtiche o di etruschi scacciati. Storicamente documentata è la sottomissione e repressione dei Reti da parte dei Romani e la loro commistione con soldati e commercianti che parlavano il latino volgare. Ne nacque una nuova lingua romana che oggi esiste in tre varianti: il retoromano in Svizzera, il ladino nelle vallate dolomitiche e il friulano nella provincia omonima nell’Italia settentrionale.

La strada verso il presente

Nei secoli successivi, quando la stella dei Romani si spense e l’Impero Romano cedette alla pressione dei popoli germanici che migrarono dal nord verso sud, anche i Reti e la loro lingua fu relegata alle vallate più remote. Nacquero le isole linguistiche e culturali che ancora oggi conosciamo.

Figli delle Dolomiti

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Le 5 vallate ladine suddivise su tre province.
Foto: Istituto culturale ladino Micurà de Rü

Una di queste isole è Ladinia composta dalle 5 vallate attorno al Gruppo del Sella. Politicamente parlando Ladinia è suddivisa su 3 province, il che rende difficoltoso l’ulteriore sviluppo come gruppo unito. Soprattutto il riconoscimento come gruppo popolare si distingue molto nelle tre regioni. In Gardëina (Val Gardena) e Val Badia, nella provincia di Bolzano, i ladini godono dello stato di terzo gruppo linguistico e il ladino è riconosciuto come lingua ufficiale nelle località ladine. I Ladini di Fascia (Val di Fassa) nella provincia di Trento sono riconosciuti come gruppo linguistico, ma non ne traggono alcun diritto politico. Fodom (Livinallongo) e Anpezo (Cortina d’Ampezzo), invece, appartengono alla provincia di Belluno e la loro natura ladina viene a livello politico pressoché ignorata.

E come si presenta il futuro?

Oggi è l'Istituto culturale ladino Micurà de Rü ad avere un chiaro incarico nella promozione di Ladinia. Organizza e promuove iniziative incentrate sulla lingua e sulla cultura ladine. Pubblica libri sulla lingua ladina e sui diversi argomenti della cultura ladina, scritti sia in ladino sia in altre lingue. Per i visitatori assetati di conoscenza è la biblioteca ad essere di grande interesse. In essa è infatti accuratamente conservata una gran quantità di tesori riguardanti la lingua e la cultura ladine.

Chi vorrebbe immergersi in questo nuovo vecchio mondo, può farlo soggiornando presso uno degli affittacamere in Ladinia. Non esitate a chiedere alla gente del posto di Ladinia. Ne nasceranno colloqui stimolanti e ne trarrete conoscenze sorprendenti!
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